top of page

Continuando a leggere Piume di ghiaccio in questo periodo...

Nell’ottobre 2019 esce la raccolta di poesie Piume di ghiaccio, di Monica Buffagni, insegnante e poetessa modenese, per le edizioni Kanaga, una casa editrice di recente nascita che con le sue pubblicazioni fa propria la finalità più alta della letteratura: aprire orizzonti nuovi e offrire testi che arricchiscono gli esseri umani nella loro ricerca di umanità. E certamente la poesia, linguaggio carico di significati al maggior grado possibile, assume questo compito più di ogni altra forma espressiva. Come scrive Ungaretti, “poesia/ è il mondo l’umanità/ la propria vita/ fioriti dalla parola/ la limpida meraviglia/ di un delirante fermento”. (Commiato)

E Monica Buffagni nei suoi versi ci fa sperimentare questa forza della parola poetica che fa fiorire non solo ciò che vive nel suo cuore, ma tutta la realtà, guardata con un occhio diverso, cogliendone la bellezza struggente e le laceranti contraddizioni. Sembra che veda il mondo per la prima volta, “trovando nelle cose il loro sorriso e la loro lacrima” (Pascoli, Il fanciullino), con un senso di sorpresa e stupore per quello che ristora l’animo, ma anche con trasalimenti dolorosi per ciò che lo affligge: i “sogni di un mondo trascorso e finito”, “gli orchi indimenticati del passato e i pagliacci dipinti di blu del presente”. Il poeta fanciullo ci insegna che “il nuovo non si inventa: si scopre; impicciolisce per poter vedere, ingrandisce per poter ammirare e senza farci scendere ad uno ad uno i gradini del pensiero ci trasporta nell’abisso della verità.”

Nulla è scontato nella poesia di Monica Buffagni e le metafore che creano inedite “somiglianze e le relazioni più ingegnose” (ancora Pascoli!) tra aspetti diversi del reale ci conducono non tanto a ragionamenti logici, ma a intuizioni dell’animo, a sensazioni, presentimenti, espressioni di sentimenti concentrati in un unico momento rivelatore. Poesia lirica, dunque, in cui la fitta rete di corrispondenza tra le parole e le cose avviene attraverso i suoni. Allitterazioni, anafore, sinestesie e ossimori (lo stesso titolo è quanto meno “un ossimoro logico più che linguistico” (R. Taddeo), immagini talvolta volutamente oscure, ma sempre capaci di trasmettere una suggestione, un sottile disagio, un pungente rimpianto o una flebile speranza. Le contraddizioni del nostro vivere e quelle più intime dell’animo si svelano nei suoi versi: albe, sorrisi, laghi di luna, raggi di vita, (Sera d’ottobre) silenzi che ridono, lievi lanterne, stelle lontane, cieli di marzo e aratri di sogni (Tracce) si contrappongono e si confondono con immagini aspre di punti inchiodati, di aghi e di spilli, angoli di ferro (Alba), spigoli imprevisti, acuti, solitari e urticanti, lame taglienti e feroci, mari di sassi, lingue di ghiaccio, sentieri ritorti, spago sferzato… talvolta inestricabilmente legati, simboli della bellezza e del dolore dell’esistenza, come appaiono nella lirica Mi nascondo (Mi nascondo/ dentro gli angoli celesti/ del mattino che nasce./ Ho sbagliato).

Le poesie di Monica Buffagni ci offrono, quindi, non solo l’esempio di un linguaggio potenziato, che sfugge al logorio della quotidianità e alla brevità impoverita degli sms, ma anche di un serio lavoro di scavo dentro la propria interiorità: per tutti noi parlare o scrivere parole può diventare uno strumento ideale, soprattutto in questo tempo di angoscia e di attesa che stiamo vivendo, per sciogliere nodi emotivi, preoccupazioni, paure, frustrazioni che si conficcano nel nostro corpo innescando a volte dolorose risposte psicosomatiche.

Monica Buffagni, proprio per questo, non tiene per sé il dono del saper usare le parole per esprimere pensieri, sentimenti, desideri e angosce, ma insegna anche ad altri a farlo attraverso laboratori di poesia, di scrittura creativa e teatro, che prima di tutto rivolge ai suoi alunni, insieme ai quali ha ottenuto riconoscimenti e premi, anche a livello internazionale.

Di Claudia Vellani

Post recenti

Mostra tutti

In uscita - ordina subito

Sono molto felice della prossima uscita: "Il Canto del Mediterraneo. Poetry without borders: a trilingual anthology on migration", frutto...

Comments


Post: Blog2_Post
bottom of page